“Il Parco che non è”: un dibattito costruttivo sul futuro delle aree interne dell’Appennino

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Grande partecipazione all’incontro pubblico dal titolo “Il Parco che non è”, svoltosi venerdì 26 gennaio a Sansepolcro. Obiettivo dell’evento, promosso dal Comitato Promotore del Parco Nazionale Catria, Nerone e Alpe della Luna e ospitato dalla Fondazione Progetto Valtiberina presso il Centro Congressi “La Fortezza”, sviluppare un costruttivo dibattito sul futuro delle aree interne dell’Appennino. L’incontro, aperto alla cittadinanza, ha suscitato grande interesse e ha permesso di avviare una discussione pubblica riguardante la proposta di istituire un Parco Nazionale che comprenda l’Alta valle del Tevere, l’alta Umbria e le vallate Marchigiane del Metauro, del Candigliano, del Burano e del Sentino. Una vera e propria ricchezza in termini di natura, paesaggio, patrimonio storico-architettonico, tradizioni locali e gastronomia tipica.

Un’iniziativa che assume ulteriore rilevanza anche alla luce dell’impegno dell’Italia, richiesto dall’Unione Europea, di aumentare le zone di tutela ambientale di oltre il 10%. “Le aree del Catria, Nerone e Alpe della Luna – spiega il Comitato – insieme ad altre emergenze come la Foresta di Pietralunga, il Monte Petrano e il Monte Strega, rappresentano un’opportunità per affrontare le sfide internazionali legate al contrasto dei cambiamenti climatici e alla conservazione della biodiversità, nonché per valorizzare in modo sostenibile questi territori che attualmente si trovano in una situazione marginale”.

Durante l’incontro, sono stati approfonditi i vari aspetti della proposta, alla presenza di importanti rappresentanti degli Enti Parco già esistenti, come il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Tra le realtà coinvolte nell’evento, anche la Commissione Centrale Medica del Club Alpino Italiano, Federparchi, Slow Food Italia e ISDE Italia Prescrizioni Verdi.

“Costituire questo parco nazionale è un progetto che era stato ideato già negli anni settanta – ha spiegato il presidente del Comitato Promotore, Giovanni Paci – Il comitato di cui io faccio parte nasce nell’estate del 2017. Nel 2022 abbiamo poi organizzato una giornata di studi nel comune di Pietralunga, dalla quale abbiamo dato vita ad un manifesto di intenti in cui abbiamo riportato le attività che dovremo seguire per poter poi procedere con l’istituzione di un parco. L’anno scorso abbiamo continuato nelle attività, incontrando anche associazioni di categoria e imprenditori locali che hanno investito nel territorio e credono che un nuovo partner, nella fattispecie un parco nazionale, possa essere l’unico vero strumento in grado di migliorare le condizioni di vita delle poche persone che oggi risiedono in questi territori. Ci giochiamo il futuro, e non è un caso che la strategia Europea sulla biodiversità preveda un incremento delle superfici soggette a protezione”.

A margine dell’evento, il presidente di Progetto Valtiberina David Gori ha ribadito l’impegno della Fondazione nel “favorire un dibattito positivo su tematiche rilevanti per la vallata” sottolineando la necessità di “individuare percorsi di sinergia tra privati, enti, istituzioni e mondo economico”. Come accaduto in occasione del convegno sul lago di Montedoglio del novembre scorso, Gori ha quindi rimarcato “l’urgenza di affrontare queste questioni senza indugi” e l’importanza di “continuare il percorso di discussione per individuare insieme le soluzioni migliori e rendere la vallata un modello da esportare in altri territori”.

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